sabato 30 settembre 2017

#AUDIBLEMANIA: la Sovrana Lettrice, ovvero anatomia di un lettore

Risultati immagini per la sovrana lettrice

Come già si evinceva nel post precedente, ho deciso di usufruire del servizio di audible grazie al periodo di prova di 90 giorni. Ho iniziato quindi ad ascoltare audiolibri nel tragitto tra casa e il lavoro e mi sto già facendo qualche idea su questa modalità di “lettura” (della quale vi parlerò quando avrò ascoltato un buon numero di audiolibri per farmi un'idea chiara). 
L’ultimo file che ho ascoltato è stato La Sovrana Lettrice di Alan Bennett. 
Il romanzo è letto da Paola Cortellesi la cui voce secondo me si presta particolarmente bene per questo tipo di narrazione che coinvolge una regina, persone politicamente impegnate e uno svariato numero di dipendenti della sovrana. Come ho potuto constatare, non si tratta solo di mera lettura piatta e impersonale, ma presuppone piuttosto un recitare e dare una voce propria a tutti i diversi personaggi. 
Parlando del libro ci troviamo di fronte la regina di Inghilterra che, in punta di piedi, si avvicina alla lettura quasi per caso, convinta dal giovane Norman (uno dei camerieri) che viene trovato nei pressi di un furgoncino della biblioteca intento a scegliere un libro.
Inizia così in modo puramente casuale quasi come se fosse un’esperienza totalmente nuova per lei: si ritrova a scoprire un piacere che mai aveva provato prima tanto era sopraffatta dal suo immenso carico di lavoro che il suo titolo comporta. 
Ogni mercoledì si reca dal gestore della biblioteca ambulante per consegnare il libro letto e chiederne in prestito uno nuovo, fino a che un romanzo alla volta non le basta più. 
Man mano che ascoltavo mi rendevo conto che ciò che viene descritto è il profilo di un qualsiasi lettore, ovviamente in questo caso è tutto estremizzato trattandosi della sovrana d’Inghilterra. 
La regina trova in Norman un amico e un lettore a cui poter confidare le proprie letture e le proprie impressioni, tant’è che i due si chiudono più volte nello studio di sua maestà per dedicarsi ai loro libri senza che nessuno li disturbi. Cerca inoltre di convincere la propria famiglia a leggere i romanzi che più le sono piaciuti, addirittura obbliga i nipoti a farlo interrogandoli per accertarsi che avessero veramente letto il libro. 
Incarna lo stereotipo del lettore. Colui che divora romanzi e cerca con ogni stratagemma possibile di convincere i suoi amici a leggere i suoi preferiti per poter poi condividere le impressioni, discuterne. 
Colui che corroborato dalla curiosità, dopo essersi presentato alle persone chiede “che libro state leggendo?”, allo stesso modo la regina pone questa domanda durante le sue conferenze o durante i colloqui con il primo ministro. Non c’è cosa più bella e interessante che curiosare tra le ultime letture delle altre persone così da farci un’idea su che tipo di esseri umani siano e che cosa gli piaccia. Ma tutto questo esula dalle responsabilità della sovrana; infatti il suo nuovo hobby inizia ad essere malvisto da tutti, in particolare modo dai suoi parenti e dal primo ministro. A causa di ciò il giovane Norman sarà costretto a lasciare la reggia reale per recarsi nell’East Anglia per seguire i corsi di letteratura inglese in università.
La regina non si lascia scoraggiare dalla dipartita del suo amico di lettura e continua imperterrita a far accrescere la sua passione. Ora, oltre che dedicarsi meramente ai libri, inizia a tenere anche dei taccuini in cui annota i passaggi che più le sono piaciuti dei suoi romanzi e azzarderà anche qualche commento e riflessione personale. Si cimenterà infine anche nella scrittura, decidendo di scrivere la sua storia, non come narrazione semplicistica dei fatti (se ne trovano a bizzeffe di biografie sulla regina), ma cercando di inserire una sua personale visione del mondo. 
Alan Bennett è uno scrittore comico e infatti non mancano momenti di ilarità. Uno dei sudditi chiede alla regina se ha mai letto Harry Potter e lei un po’ imbarazzata afferma “no, non è ancora arrivato il suo momento”. Alzi la mano chi non ha mai detto questa frase. Il classico epiteto per giustificare una lettura che tutti amano che non è nelle nostre corde. Piuttosto che ammettere la dura e cruda verità dicendo che no, questo libro non mi intriga anche se è un classico centenario e tutti lo amano, e quindi non lo leggerò. Ci lanciamo piuttosto in affermazioni del tipo ci vuole il momento giusto, adesso sono troppo impegnata per dedicarmi ad una lettura del genere. Il nostro essere lettori è determinato anche dalle letture che non faremo: nessuno ci lapiderà se non leggiamo il conte di Montecristo o se abbandoniamo Delitto e Castigo. 
Ovviamente non mancano riflessioni serie in merito alla letteratura. La regina si rende conto che inevitabilmente tutto ciò le permette di vedere le cose in maniera differente. Per anni ha viaggiato il mondo concentrandosi solamente sul suo compito e non permettendo ai suoi occhi di ammirare la bellezza che la circonda. Le è stato detto e insegnato che si deve comportare in una certa maniera e così ha sempre fatto fino a che non ha scoperto che forse si poteva fare diversamente. Non ha mai avuto un’opinione semplicemente perché non le era permesso, scopre di non avere voce, di essere afona. La lettura è anche questo, costruirsi la propria voce, la propria concezione delle cose che è nostra e di nessun altro: possiamo condividerla con altri, ascoltare i pareri altrui, cambiare idea. Tutto ciò grazie ai libri che ci hanno insegnato a pensare, a ragionare e ad avere uno sguardo critico sul mondo e sugli esseri umani. 
Consigliassimo come primo audiolibro: irriverente, spassoso e riflessivo. 
Leggete Alan Bennett e condividete con la sovrana le vostre letture. Sarà più che felice di ascoltarvi.

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